Romanziere portoghese. Si laureò in Legge all'università di
Coimbra nel 1866; fece un viaggio in Egitto nel 1869-70, e l'anno seguente
partecipò alle conferenze del Casinò Lisbonense. Entrato nella
carriera diplomatica, fu successivamente console all'Avana, Newcastle, Bristol e
Parigi. Sotto l'influenza dei romantici del Nord, cui si unì quella dei
moderni francesi (Hugo, Baudelaire), scrisse le
Prosas Barbaras (1866)
che annunciano il Simbolismo francese. Ma, subito dopo,
E. si
dedicò all'analisi della vita sociale, inaugurando il Realismo con
Stranezze di una biondina e soprattutto con
Il delitto di padre
Amaro, cui seguirono:
Il cugino Basilio, Il mandarino, I Maia. Alla
fase di critica implacabile, violenta, successe poi una fase volutamente
costruttiva, cui non fu estranea la reazione idealista e nazionalistica
dell'ultimo Ottocento (
L'illustre casata Ramires, 1900 e
La
città e le montagne, 1901) (Póvoa de Varzim, Oporto 1845 -
Parigi 1900).